Dal periodo bellico all’edificazione del Tempio

 

Le fiamme del secondo conflitto mondiale dilagano in tutto il mondo non risparmiando nemmeno il nostro quartiere. Dalle cronache parrocchiali si legge quanto segue:

- Gli sfollati nel periodo che va dal 1943 al 1945, furono 802 e quasi tutti abitanti del Tronco Morto - Cavalcavia e via di Marco Zoppo. I prigionieri furono ottantuno, gli internati due, mentre i poveri e sfollati furono duecentoquarantasette. Il Parroco si tenne in contatto con i prigionieri e gli sfollati attraverso un’intensa corrispondenza, in particolar modo durante le festività di Pasqua e di Natale. Nessun danno morale di qualche entità colpisce la nostra comunità tranne qualche rapina di biciclette commessa dai tedeschi in ritirata. -

La Parrocchia, per ben quattro volte, fu bombardata da aerei nemici e precisamente nei giorni: 16 dicembre 1943, con diciassette vittime; nel marzo 1944 con due morti e il 12 aprile 1945 ci furono altre sei vittime. Sette furono le case abbattute: una in via del Giglio del parrocchiano Rampazzo Luigi, tre in via Altichiero dei parrocchiani Zulian Eugenio, Vettore Pietro e Zanon Giuseppe, una in via Marco Zoppo di un certo Valente Luigi e infine due edifici del Tronco Morto abitate da Perin Luigi e da De Benetti Maria, mentre ventuno stabili rimasero lesionati. In seguito ai bombardamenti aerei dell’11 marzo 1944, la chiesa parrocchiale riportò la rottura di quasi tutti i vetri, mentre la Sala-baracca, dal novembre 1944 a tutto giugno 1945, fu adibita a cucina e refettorio per gli operai dell’industria Mole Bottacin, che la restituirono alla comunità in condizioni migliori. Con tanto zelo e grande impegno il primo Parroco continuò a lavorare alla realizzazione del progetto di costruzione del Tempio e in questo fu aiutato dal reverendo Don Giacomo Ronzani, al quale fu affidata la responsabilità della comunità. Occorrevano molti mattoni per la realizzazione dell’opera: subito la richiesta trovò riscontro nella popolazione che, con entusiasmo, donò il materiale occorrente. All’offerente venne rilasciato, come ricevuta, un “santino” che rappresentava l’immagine del Sacro Cuore e nello sfondo il progetto del Tempio e le opere collegate. L’impresa non fu facile, se si considera lo sconvolgimento morale e materiale della guerra, la difficile impresa di ricostruzione del Paese, caratterizzata da grossi conflitti sociali e dal nuovo clima politico molto ideologico. Nell’agosto del 1947, fu rimossa la Sala-baracca, che da principio servì da Chiesa e funzionò come sala teatrale mentre, nell’ottobre dello stesso anno, fu inaugurato e benedetto l’asiletto costruito usufruendo in parte del materiale edilizio della Sala-baracca abbattuta. Il 4 ottobre 1948 iniziano i lavori di  scavo delle fondazioni del Tempio: i lavori sono eseguiti gratuitamente dai parrocchiani e il 27 maggio 1949 vengono ultimati i lavori della gettata delle fondazioni. Il 22 novembre 1951, Don Cesare Tellatin, dopo quattordici anni di Ministero Pastorale, lascia la parrocchia per essere trasferito in quella di Saletto di Vigodarzere: dopo aver pagato per intero il debito dei tre campi, della casa-canonica e della Sala-chiesa e dopo averla soffittata e comprato per metà gli arredi sacr e costruito l’asiletto e le colossali fondamenta del Tempio. Otto giorni dopo, e precisamente il 30 novembre 1951, arriva come Vicario Economo Don Paolo Rosso, il cui ingresso solenne avviene il 27 aprile 1952. Egli chiede subito la collaborazione di tutti per edificare il nuovo Santuario. Nel 1952 una trentina di giovani disoccupati, che frequentano un corso-scuola per muratori che si svolge negli ambienti parrocchiali, costruiva accanto alla chiesa due aule per l’insegnamento della dottrina cristiana e per il Patronato maschile, in seguito demolito unitamente all’asiletto. Durante la festa dell’Addolorata, fu inaugurato, a fianco dell’erigendo Tempio, il campo sportivo. Il 29 aprile 1953, con una solenne cerimonia presenziata dal Vescovo e dalle massime autorità cittadine, è posata la prima pietra del grande asilo infantile costruito dalle suore “Figlie del Divino Zelo” e cinque mesi più tardi ci fu l’inaugurazione dello stabile. All’inizio dell’anno 1956 cominciano i lavori del grande Tempio con la rimozione di una grande massa di terreno per la costruzione di quella che sarà la cripta dell’edificio e il 15 luglio 1956, fra l’entusiasmo dei parrocchiani e l’emozione del parroco che succede?. Nell’agosto dello stesso anno fu ordinata un’artistica statua di legno della Madonna addolorata dalla ditta Perathoner di Ortisei Valgardena, alta un metro e sessantacinque centimetri e durante la Pasqua del 1957 si acquistano centocinquanta nuove sedie-inginocchiatoio, sempre grazie alle generose offerte da parte dei fedeli. Il 24 novembre 1957, Il Tempio del Sacro Cuore di Gesù, un progetto sognato da quasi trenta anni, in sedici mesi è portato a compimento. Il Tempio è  lungo sessantuno metri e largo ventidue e mezzo, ha un’altezza della navata centrale di venticinque metri e la cuspide del presbiterio di quarantasei metri di altezza. L’edificio fu benedetto dal Vescovo Girolamo Bortignon. All’inaugurazione erano presenti il Prefetto, il Sindaco e varie autorità cittadine e la reverente solennità delle sue parole avvolse, come un manto invisibile, l’intera folla dei presenti; nell’occasione le famiglie più abbienti offrirono ciascuna un nuovo bancone di tre metri. Al termine del pontificale, il Vescovo benedì la grande Statua di sei metri di altezza, con apertura bracciale di cinque metri e un peso di di ventidue quintali. Fu costruita sempre dallo scultore Perathoner Carlo, della ditta Perathoner Carlo & figli. Nel Natale dello stesso anno s’inaugurò il nuovo impianto di riscaldamento a pannelli radianti.

 

continua con il Capitolo III° - Dalla costruzione del Tempio ai giorni nostri

Orario Sante Messe al Tempio

 

Giorni Feriali

Lunedì, Martedì e Mercoledì:

ore 8.00 e ore 18.30

 Giovedì e Venerdì: ore 18.30

Sabato: ore 18.00

Domenica

Sante Messe:

ore 8,00; ore 10,00; ore 18,00